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Birra dell’Anno 2019: tutte le informazioni sulla quattordicesima edizione

Redazione
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gennaio31/ 2019

Si sono chiuse da pochi giorni le iscrizioni a Birra dell’Anno, il concorso brassicolo più importante d’Italia, giunto alla XIV edizione. Promosso dall’associazione di categoria Unionbirrai, insieme a Italian Exhibition Group – Fiera di Rimini, il premio consacrerà le eccellenze tra le birre nazionali e decreterà il migliore birrificio artigianale italiano. La premiazione si terrà sabato 16 febbraio alle ore 14:00 presso la Beer Arena (padiglione C3) all’interno dell’evento fieristico Beer Attraction (16-19 febbraio, Fiera di Rimini).

Anche quest’anno sono 41 le categorie dove, fino al 21 gennaio scorso, è stato possibile per i birrifici nostrani iscrivere le proprie birre. Le varie sezioni, il cui numero è stato ampliato nella precedente edizione per dare maggiore risposta alle sempre più frequenti sperimentazioni dei birrai, rappresentano uno spaccato ben rappresentativo del mondo brassicolo italiano.

Un’attenta giuria internazionale, composta da oltre 100 intenditori provenienti da Italia, Europa e USA, si occuperà di portare sul podio le produzioni più valide tra quelle partecipanti alla competizione. Le votazioni avverranno tra il 14 e il 15 febbraio e i vincitori verranno proclamati tra le 1994 birre presentate da 327 produttori, dati che hanno visto un incremento del 20% rispetto alla scorsa edizione. I giurati lavoreranno alla cieca, ovvero non saranno a conoscenza del nome della birra e del produttore. Per loro verrà segnalata infatti solo la categoria d’iscrizione, i gradi plato, i gradi alcolici e le eventuali caratteristiche produttive come aromatizzazione o speziature.

Tra le birre iscritte si conferma il consueto primato delle American Pale Ale e India Pale Ale in tutte le loro declinazioni, che da sole rappresentano il 10% delle iscrizioni totali. Che siano di ispirazione anglosassone o americana, leggere e beverine come le Session IPA o dalla gradazione alcolica importante e gli aromi intensi come le Imperial IPA, o ancora chiare e fruttate come le White IPA o scure con sentori di caffè e pane tostato come le Black IPA, le birre luppolate sono ancora oggi una vera e propria passione per i produttori italiani. Conferma anche per le NEIPA (New England IPA), dalla decisa velatura e massicciamente luppolate, con l’aroma dominato da sentori di frutta, tropicale o matura.

In crescita uno stile ancora poco comune, che quest’anno ha avuto un boom di iscrizioni: le Brut IPA. Queste birre sono caratterizzate da una decisa luppolatura e una carbonazione elevata. La loro spiccata secchezza può ricordare la bevibilità di uno champagne o di uno spumante.

Nonostante il solito grande impegno nelle alte fermentazioni, si conferma il ritorno dell’interesse dei mastri birrai italiani per le basse fermentazioni, produzioni semplici solo all’apparenza: il loro perfetto equilibrio può essere facilmente messo a repentaglio dal minimo errore nel processo di birrificazione. Proprio per questo motivo rappresentano un ottimo banco di prova per gli artigiani della birra.

Spazio, inoltre, all’uso di ingredienti locali, come cereali innovativi, frutta, miele e castagne del territorio di appartenenza dei birrifici, che denotano un grande legame dei birrai con la loro terra, e l’unicità delle birre prodotte, che raccolgono in loro una tradizione tutta italiana.

Il premio Birra dell’Anno decreterà le cinque migliori birre artigianali per ogni categoria, riservando il podio alle prime tre classificate, e un’eventuale menzione d’onore per la quarta e quinta classificata. Il titolo di Birrificio dell’Anno, invece, andrà al produttore che avrà ottenuto la maggiore sommatoria di punteggi tra le sue tre birre in concorso meglio posizionate.

Maggiori informazioni sono disponibili sui seguenti siti: unionbirrai.it ; beerattraction.it .
Ufficio Stampa: Publigiovane

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La Redazione

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